Reiki, Scienza e Medicina

 

Anche Pamela Miles, famosa esperta di Reiki nella sanità, nel suo libro “Reiki” racconta esperienze realizzate da Palevsky: 

Al Lenox Hill Hospital di New York (1995-2000), Lawrence Palevsky era responsabile della cura dei bambini nell’unità di terapia intensiva neonatale e pediatrica. Utilizzava abitualmente Reiki per migliorare i risultati medici ed era chiamato nella sala parto ogni volta che si presentavano dei pericoli per la nascita di un bambino.
Palevsky ha sperimentato il beneficio del Reiki nei casi di utilizzo del forcipe, di disagio fetale, di angoscia del piccolo in seguito a complicazioni materne (cordone ombelicale intorno al collo o parto molto lungo).
Quasi tutti i bambini che Palevsky trattava con il Reiki evitavano la terapia intensiva e lui continuava a monitorarli anche dopo il trattamento Reiki fino a quando non tornavano a casa.
Un pomeriggio, un bambino di dodici anni si svegliò chiedendo farmaci antidolorifici (il giorno dopo sarebbe andato in chirurgia ortopedica per inserire un’asta nella sua spina dorsale). Palevsky andò al suo letto e, in presenza di sua madre, mise le mani sotto e attorno alla testa del ragazzo per offrire il Reiki. Il bambino si addormentò in pochi minuti senza bisogno di farmaci.
Palevsky ha utilizzato il Reiki anche durante il trattamento con nebulizzazione a bambini e adolescenti asmatici al pronto soccorso, in terapia intensiva, nell’unità di degenza e nel suo studio medico privato. Allo stesso tempo, spesso insegnava loro come respirare. Alcuni bambini con leggero respiro affannoso, rispondevano bene al Reiki e non necessitavano del nebulizzatore.
L’esperienza concreta ha convinto Palevsky che il Reiki può tranquillamente ridurre o evitare l’uso di certe terapie e farmaci.
Dato che tutti i farmaci e le procedure mediche comportano dei rischi, i medici sono d’accordo che meno si utilizzano, meglio è.”

 

Deva Radhika